Il ministro Boccia a ‘Di Martedì’: “Vogliamo chiudere il più possibile. Dobbiamo sapere che dal 7 gennaio si riparte”.
ROMA – Chiudere per poi ripartire in sicurezza. E’ questa la linea rigorista del ministro Boccia svelata ai microfoni della trasmissione Di Martedì: “Dalle giornate prefestive fino al 6-7 gennaio è più utile chiudere per tutti – ha detto l’esponente dem riportato dall’AdnKronos – penso he sia molto responsabile da parte nostra essere conseguenti. A maggio eravamo arrivati allo 0.5 di indice di contagio con l’estate davanti. Ora siamo sulla buona strada, ma davanti a noi abbiamo mesi difficili. Sappiamo che da gennaio dobbiamo ripartire in sicurezza e per farlo dobbiamo mettere in sicurezza le reti sanitarie“.
Boccia: “La mia posizione è nota”
La posizione del ministro Boccia è chiara: “In questo momento la decisione riguarda i giorni 25-26-31 dicembre […]. La mia posizione e quella di Speranza sono note vogliamo condividerla con le Regioni […]. Ipotizzare assembramenti è folle. Noi abbiamo il dovere di salvare vite, i cenoni li faremo il prossimo anno, ne sono sicuro“.
Il Governo si prepara a decidere
Dal Cts è arrivato l’invito a irrigidire i controlli per evitare assembramenti. Una posizione più blanda rispetto a quella suggerita dalla parte rigorista dell’esecutivo guidato dal premier Conte, che chiede di fare un’Italia zona rossa nei giorni di Natale e Capodanno per evitare assembramenti.
Una situazione che rischia di spaccare ancora di più la maggioranza e, soprattutto, di non guardare alla tenuta psicologica di un Paese ormai allo stremo. Toccherà al premier Conte cercare di trovare un compromesso per salvaguardare anche l’economia. Perché si sa, la chiusura totale a Natale rischia di essere un colpo definitivo per i ristoratori, che continuano ad essere in attesa dei ristori. Aiuti economici che faticano ad arrivare.